venerdì 19 ottobre 2012

The Real Tuesday Weld - The Last Werewolf

The Real Tuesday Weld, The Last
Werewolf, 
Six Degrees, 2011
Mtv non trasmette più musica. Ormai quella grande M è oggi fine a se stessa, non più legata ad alcun usic sottointeso. C'è stato un tempo però in cui Mtv si era lanciata in un progetto ambizioso e misterioso, talmente oscuro da non lasciare comprendere agli spettatori che fosse di sua iniziativa. Flux.
Andavo ancora al liceo, nell'ozio pomeridiano comunque preferibile all'obbligo dello studio mi lasciavo prendere dalla pigra attività dello zapping televisivo, e mentre giravo a vuoto tra una trasmissione e l'altra mi sono trovato un giorno davanti ad un inedito canale che proponeva musica, ma diversa da quella che spesso mi infastidiva nella troppo commerciale Mtv - a quei tempi preferivo la più umile Viva-All music, più affine ai miei gusti di allora. La cosa particolare di Flux, l'inedito canale, era la sua totale assenza di presentatori e pubblicità: trasmetteva solamente video, uno dietro l'altro, di artisti di cui mai prima avevo sentito parlare e di cui cominciai immediatamente ad interessarmi. La chiamavano musica alternativa, e nella definizione rientrava tutto ciò che non trovava spazio nelle varie hitlist. Iniziai a trascorrere diversi momenti della giornata a conoscere nuova musica, abbinata ai video più improbabili e sperimentali, per me era un nuovo mondo -youtube non apparteneva ancora alle mie giornate. Ben presto mi accorsi che Flux trasmetteva blocchi di musica, una sessantina per mese, sempre in rotazione, così se non ero riuscito a segnarmi il nome del gruppo della canzone che mi piaceva -il titolo non compariva- avrei potuto farlo la volta seguente. Tra questi ci fu un video che mi entusiasmò particolarmente, un cartone animato in bianco e nero che faceva da sfondo ad una canzone uscita da un'altra dimensione, in cui le chitarre elettriche dai riff taglienti tipiche degli altri brani del canale erano sostituite da più pacati clarinetti e ossessivi coretti, una specie di dixieland che si appoggiava ad una drum machine. Quel gruppo divenne immediatamente mio.

The Real Tuesday Weld è il mio segreto.
Li ho scoperti ormai parecchi anni fa, ammesso che vederne un loro video in televisione possa renderli una mia scoperta, e sono diventati una mia costante musicale, uno di quei gruppi che seguo assiduamente, sperando un giorno di potere assistere a uno dei loro concerti fuori dal tempo, magari durante la proiezione di un cinema anni '40 o in una grande sala circondato da uomini in frac e donne dai lunghi strascichi in velluto seduti ai propri tavoli, o in un teatro, con gli occhi di bue illuminano tutti gli elementi della band mentre creano quel suono unico proveniente dal passato eppure così moderno.
Stephen Coates, l'anima del gruppo, crooner dei nostri giorni, musica delle immagini, la sua arte è così concreta, non stupisce quindi che un paio di album, tra cui l'ultimo, siano delle colonne sonore, non per film, ma per romanzi, scritti dall'amico d'infanzia Glen Duncan. Se però I, Lucifer, il primo progetto, risultava omogeneo nella sua malinconia e nei suoi suoni, con The Last Werewolf si spazia in svariati generi e umori, facendo prevalere un atteggiamento più spensierato e meno manierista. Nessun fruscìo di vinile in sottofondo, né sample charleston rubati a qualche registrazione anteguerra, ma una produzione pulita, senza sbavature e con diverse strizzate d'occhio a soluzioni più pop. Gli intermezzi rimangono, a sostegno di un collante che unisca le diverse scene raccontate, rendendole così contigue nonostante i grandi cambi di registro. La sua voce, sussurrata e fragile, compare e scompare, lascia spazio ad altri interpreti per poi tornare a riprendere le fila del disco. A struggenti valzer in solo pianoforte si alternano brani di un'energia inusuale al gruppo, e anche quando si tocca la sporca violenza del rock o l'illecita lussuria della techno, dopo la sorpresa e lo smarrimento iniziali si riesce a percorrere la strada che ci conduce all'intimità cui i Real Tuesday Weld mi hanno abituato a farmi cullare. E' allora un sollievo ritrovare quei dolci e lenti suoni appartenenti ad un mondo troppo buono per essere reale. Poesia circense.

1 commento:

  1. Grande! Questo commento è così autentico, grazie per condividere il tuo segreto con noi! The Real Tuesday Weld sono davvero contagiosi.

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